Linee e cerchi dell'economia

di Silvia Gross

Per presentare l’economia circolare vale la pena fare una piccola premessa sul modello economico della società in cui viviamo attualmente, di tipo lineare, basato sulla logica inglese “take-make-dispose”. Significa estrarre le risorse dalle miniere, progettare e realizzare un bene che poi viene distribuito e venduto, e alla fine smaltire il bene nella discarica. 

Questo è un modello che prevede una dotazione pressoché illimitata sia di risorse che di energia. Però evidentemente non è più sostenibile in un contesto globale come quello attuale, che è caratterizzato da gravi problemi di natura ambientale dovuti a uno sfruttamento non pianificato e non razionale delle nostre risorse sia energetiche che di materiali, e che si correla a un aumento esponenziale della popolazione mondiale e quindi della richiesta di beni e servizi. Questo modello lineare ha raggiunto il proprio limite, non possiamo più andare avanti con questa logica “prendi, usa e getta”, dobbiamo cambiare il nostro modo di pensare.

Un’alternativa possibile e sostenibile, nata dalla sintesi di varie scuole di pensiero già esistenti nel XX secolo è quella dell’economia circolare. Nasce all’inizio degli anni 2000, grazie alla visione di una donna straordinaria che è Ellen MacArthur, una velista inglese, che durante la sua circumnavigazione del mondo in barca a vela (con la quale stabilisce anche un record!) diventa immediatamente consapevole della finitezza delle risorse. Come a bordo di un catamarano c’era tutto quello che poteva servirle per i 70 giorni di circumnavigazione, così il nostro Pianeta contiene tutte le risorse che devono servire a noi, ai nostri figli e ai nostri nipoti per continuare a vivere qui. 

E quindi, quando torna dal suo viaggio ragiona sull’importanza della finitezza delle risorse, in un ambito globale, e decide di creare la Ellen MacArthur Foundation e portare avanti i principi e i paradigmi dell’economia circolare. 

Un’alternativa sostenibile e valida a questo modello lineare è quindi l’economia circolare. 

Di fatto, è un’economia pensata per potersi rigenerare da sola. Non abbiamo più un modello “estrai, produci e smaltisci” ma un modello circolare, in cui i beni alla fine del loro utilizzo ritornano in circolo, vengono riciclati, ricondizionati e riutilizzati. L’idea della circolarità si traduce poi nelle “R” dell’economia circolare: “ripensare” il nostro modello produttivo, “ridurre” l’utilizzo di risorse, “riciclare”, “ricondizionare”, e sottendono le possibilità del sistema di riutilizzare tutte le risorse in modo praticamente infinito. 

Uno studioso in questo campo ha definito l’economia circolare come una “reincarnazione continua degli oggetti”. Alla fine del loro utilizzo gli oggetti prendono nuova vita in nuove forme. Questo modello di produzione circolare di beni e servizi ha una caratteristica molto importante, alla base di questo modello c’è una catena di valore, la “value chain” che prevede il contributo di tantissime discipline. Perché? 

Perché la catena di valore dell’economia circolare parte dal reperimento, dall’estrazione delle risorse a una progettazione e realizzazione di un prodotto in modo tale che a fine vita il prodotto possa essere riciclato, alla distribuzione e vendita e utilizzo di questo prodotto, e infine al suo riciclo e utilizzo attraverso processi che ne consentano il reinserimento nel ciclo di cui si parlava. Quindi questa catena di valore ha una caratteristica importante, vi concorrono tantissime discipline. È importante la sinergia tra tante discipline: chimica, ingegneria, fisica, geologia, scienze agrarie e forestali, energie rinnovabili, economia, diritto, psicologia. È importante educare le persone alla circolarità. E poi la statistica, la logistica, la gestione… È un settore che coinvolge davvero tantissime discipline diverse.

Hai letto l’articolo con attenzione? Mettiti alla prova e rispondi alle nostre 3 domande di riassunto!

Quiz! Linee e cerchi dell'Economia

Su quale logica si basa l’economia lineare?

Published On: Marzo 19, 2021Categories: Tutto può cambiare

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